Monday, May 12, 2008

Bravi!

Credo di non aver mai raggiunto un livello tale di indignazione in così poco tempo: sono lì sul tavolo della cucina a lavorare con la tv accesa, mentre viene trasmessa l'edizione serale dell'ammirevole TG5, notizie di cronaca, di politica, di fatti esteri, tutti trattati con la solita dovizia di suddetto TG (...) e come da prassi verso la fine dell'edizione si parla di eventi lieti , particolari o di gossip (per non tralasciare mai nulla di essenziale), ed ecco la ciliegina sulla torta di questa sera...NOTIZIONA: una famiglia di Catania da record generazionale: c'è una bisnonna di 44 anni, una nonna di 29 e una mamma di 14...che aspetta l'ultima arrivata. Sono io bigotta, ottusa, rincoglionita o 14 anni nn è propriamente l'età di una maternità? O magari lo è, ma mi ha fatto veramente schifo, e nn riesco a trovare altre parole, il fatto che fosse affrontato l'argomento nella maniera più naturale, felice e gioiosa possibile, da parte della famiglia (che ovviamente rinnova la tradizione, visto che nonna e bisnonna hanno fatto idem) ma soprattutto da parte dei giornalisti, che ritenevano la cosa semplicemente un record raggiunto di numerosità famigliare. L'unico uomo della famiglia? Il bisnonno di 47 anni, perchè l'albero genealogico dopo di lui è cresciuto solo a fuitine...azzo, da esserne proprio orgogliosi! Ma ricordo male quando avevo compagne liceali che stavano in crisi ad ogni falso allarme, oppure genitori che nascondevano il fatto avvenuto, oppure situazioni adolescenziali cmq difficoltose per chi portava avanti la gravidanza? Non dico che nascondere, impedire, censurare o punire siano metodi giusti o migliori, ma trovo assurdo "pubblicizzare" in un tg5 posto a tale ora (le otto di sera) la gravidanza di una quattordicenne, dove come unica critica costruttiva (usando tale parola come impropria in tale contesto) è stato un commento del bisnonno che diceva "E' difficile fare i genitori".
Si ma qualcuno te deve dì che così de sicuro nn se fa.
E cazzo.
Qui trovate la notizia:

10 comments:

Il Gabbrio said...

Mmm...complicata la questione.
Da un lato abbiamo una società veramente paradossale, che ti lancia messaggi impliciti sul fatto che con la crisi che c'è, campare bene un figlio non è per tutti...e così ti ritrovi a vent'anni con i tuoi che ne hanno sessanta...
Dall'altro, gente che con tutta l'informazione che c'è mica le usa quelle cazzo di precauzioni (pensa che dove vivo io, negli ultimi cinque anni ci saranno state una decina di gravidanze non desiderate...e tutti non avevano usato precauzioni)
Poi c'è questa notizia...assolutamente non commentabile...lasciamo perdere che per me e gli amici miei, 14 anni fa (ho 28 anni) le voglie erano molte, ma l'agguato di una pizza sul muso era sempre presente, nel caso uno si fosse sbilanciato un pò troppo (biricchini questi maschietti!). Dico, lasciamo perdere che la sessualità può anche essere scoperta per gradi, ma se te la senti, te la senti...ma cazzo, genitore a 14 anni, e che gli dici a tuo figlio/a? Quali insegnamenti?
Mah...a 19 mi è capitato di avere per le mani un preoccupante ritardo...venti giorni del piffero!

Elena Casagrande said...

E cosa vuoi insegnare a 14 anni? Puoi essere la ragazza o il ragazzo più maturo del mondo ma per me deve essere l'eccezione fare il genitore a quell'età, e non la prassi come è stato GIOIOSAMENTE mostrato in questa famiglia...proprio un bell'esempio!
E non parliamo di precauzioni va, che anche qui in zona da me sono un optional, poi mi devo sentire le lamentele...
A volte penso che per avere figli sarebbe davvero necessario avere una patente!

Roberto Di Salvo said...

Ciao Elena! lasciando stare questi discorsi seri, che toccano la mia terra, ma che comunque sono lontani anche per chi vive in sicilia, t'invito a continuare una catena, trovi tutto se fai un salto nel mio blog!

Rob!

p.s. alla nostra età sono queste le cazzate che si dovrebbero fare! ;)

Paola said...

mh ho avuto la tua stessa reazione vedendo la notizia al tg.. cazzo, ma a 14 anni io stavo ancora a giocare coi soldatini... e la cosa che mi ha fatto piu' terrore era il fatto che erano tutti allegramente contenti..
posso capire che fare un bimbo sia la cosa piu' bella del mondo ma cristo un genitore deve fare il genitore e non l'amico il fratello e la sorella.
ma sopratutto usiamoli sti cazzo di contraccettivi

sumono said...

elena tranquilla..
non sei sei te anormale ad essere indignata...
è tutto il resto del mondo che non c'è di cervello

Anonymous said...

...sarà pure come dite...14 anni sno troppo pochi per capire ma l'indignazione di piazza mi fa piuttosto ribrezzo...
ma che società di merda/bigotta...
ci preoccupiamo tanto di quale sia l'età giusta per fare un figlio...
noi dall'alto della nostra perfezione morale.

Io piuttosto prenderei spunto per ammirare il coraggio e la semplicità di chi sa accettare serenamente l'errore del proprio figlio/filgia e prendersi cura dell"errore"...piuttosto ceh ricorrere ad un socialmente dignitoso e silenzioso aborto!

e tra l'atlro secondo me è difficile fare i genitori anche a 40 anni...forse dlla prospettiva dei 14anni si guarda più serenamente avanti... ciao.

Elena Casagrande said...

Anche a me fa ribrezzo l'indignazione di piazza, che nn fa altro che giudicare dalla sua "perfezione morale", ma PRIMO: qui nessuno s'è permesso di appropriarsi di tale veste, SECONDO: in tal modo giudichi anke tu.

Accettare l'errore, ok, l'aborto è una scelta pesante da fare e posso assolutamente capire il non volerla fare, ma qua il problema è l'EDUCAZIONE, perchè non è un errore isolato, sono 3 generazioni che ripetono la stessa prassi: nonna, madre, figlia. Questo non mi pare "normale": l'anomalia non è tanto nella 14 rimasta in dolce attesa, quanto nel trattare la cosa come fosse la normale situazione di un adolescente. Inoltre l'assenza della figura maschile (raffigurata solo dalla presenza del nonno) sembra mostrare un concetto di famiglia superficiale: non voglio dire che la famiglia è esclusivamente madre e padre sposati con figlia, assolutamente non sono rinchiusa in questo canone, anzi, ma è in questa situazione portata in tv come un esempio positivo che il padre viene a mancare come elemento di educazione...insomma pagare le consequenze di una fuitina seza che ognuno degli amanti si prenda le proprie responsabilità, non è qualcosa da sponsorizzare. Neanche da condannare, perchè tutti sono liberi di fare ciò che si vuole, ma non trasmettere messaggi equivoci in un telegiornale.
Fare i genitori è difficile sempre, hai ragione, ma di certo a 14 non è l'età più stabile in quanto l'adolescenza è emotivamente, fisicamente e psicologicamente il momento più incerto di tutto l'arco della vita e bisogna avere una forza non indifferente per prendersi la responsabilità di crescere quella di un'altro bimbo, non essendo sicuri neanche della propria. Non tutti hanno questa forza, ed è per questo che non è un buon esempio.
Sarebbe poi bello sapere almeno il tuo nome,
grazie, ciao.

Topen said...

Da che l'uomo esiste e fino a meno di 100 anni fa era più che normale diventare mamma a 14 anni... cos'è successo da allora ad oggi che ci rende questa situazione così "allucinante"? Avevi una famiglia che ti aiutava nell'educazione e nella crescita dei figli. In più i genitori avevano molte più energie da dedicare ai figli. Adesso ci sono almeno 30 anni fra genitori e figli e questi ultimi, quando hanno 20 anni, vedono i genitori così generazionalmente lontani che l'educazione e il passare valori diventa sempre più difficile.
Fare un figlio a 15-20 anni vuol dire sacrificare i nostri anni migliori per lui. Forse è il nostro egoismo che ci fa arroccare su posizioni tipo "a 15 anni è sbagliato"?

Elena Casagrande said...

Il tuo ragionamento è secondo me assolutamente anacronistico. Non è perchè s'è sempre fatto così allora bisogna consideralo giusto e bisogna continuare a farlo. La durata della vita s'è allungata, quindi non vedo perchè questo sacrificio di fare un figlio tra i 15 e i 20 anni prima di tutto debba essere tale (in quanto fare un figlio nn deve partire dal presupposto di essere un sacrificio nei confronti dei nostri migliori anni, quanto dedica positiva del nostro tempo in funzione di un'altra preziosa esistenza) e secondo poi non sta in piedi perchè un conto era avere 15 anni nel 1920 (per dire un anno a caso di qualke tempo fa) un conto è averli ai giorni nostri, quando senti storie come i ragazzini di 12 anni che fanno favori sessuali in cambio di ricariche telefoniche sui pulmini della scuola...Dopo 3 anni da tali comportamenti ti pare appropriato e soprattutto maturo mettersi a fare figli?
E' vero che prima c'era una famiglia concepita del senso più stretto della parola, una famiglia che viveva in funzione di una crescita sana e presperosa di sè stessa, è vero che forse oggi saremo più egoisti, ma proprio come dici tu è questa "impreparazione" che ci rende meno maturi a 15 anni, ma di questo mica dobbiamo rimproverarci. Se ai tempi nostri a 15 anni siamo meno maturi, vuol dire che non siamo pronti per certe situazioni...che c'è di male saper riconoscere i propri limiti per una giusta causa?

Elena Casagrande said...

Cmq, per evitare di uscire magari un po' tropo fuori tema, la mia indignazione era rivolta ai giornalisti che si sono presi la briga di parlare con superficialità (è questo che mi è emerso dal servizio visto) di una situazione che è sì bella, perchè una nascita dovrebbe essere sempre tale, ma secondo me sotto sotto non tanto così positiva: insomma nonna, mamma, figlia e neogenita che si portano 15 anni l'una dall'altra e a malapena la presenza maschile del nonno...ma che c'è di positivo? Loro vivranno bene, ma esalta questo nel servizio, esalta il fatto che sia un'eccezione, esalta le eventuali difficoltà che hanno passato, esalta le responsabilità che vivere in una famiglia così comporta e non sorridere e battere le mani e basta!